between Liguria & Tuscany

Viaggio in Italia lungo l’itinerario storico del Grand Tour

Lo sapevi che il Golfo dei Poeti fu una delle mete in cui i giovani dell’aristocrazia europea si fermavano durante il loro Grand Tour in Italia? Il Bel Paese era una delle tappe obbligate di questo lungo viaggio che gli aristocratici intraprendevano in giro per l’Europa per ampliare le loro conoscenze in fatto di cultura, arte e politica. Il viaggio poteva durare mesi o addirittura anni e il soggiorno in Italia solitamente era particolarmente lungo perché il Paese era considerato la culla della civiltà occidentale, patria di tutto ciò che era considerato importante dal punto di vista storico, religioso, estetico e politico.

Breve storia del Grand Tour in Italia

La gente viaggia in Italia da secoli. Nel Medioevo, ad esempio, molti studiosi, mercanti, pellegrini e avventurieri furono protagonisti di un periodo di grande peregrinazione. Ma fu solo verso la fine del XVI secolo che il viaggio acquisì un valore proprio nella storia della mentalità collettiva europea e divenne una moda fino all’inizio del XIX secolo:

“Indipendentemente dalla risposta di questo o quel bisogno, il viaggio assunse il carattere di un fine intrinseco, in nome di una curiosità che si faceva sempre più ardita, nel nome della conoscenza e della comprensione da un lato e del piacere dell’evasione, del puro svago dall’altro. Questa nuova idea iniziò a prendere piede in Europa e si concretizzò nella moda del viaggio in Italia. […] Fu Richard Lassels, nel suo “An Italian Voyage”, a usare per la prima volta l’espressione Grand Tour, un neologismo che da quel momento (anno 1670) sarebbe stato adottato universalmente..” (Grand Tour project della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze)

Nonostante qualche saltuario alto e basso, l’idea del Grand Tour rimase solida per tutto il XVII e il XVIII secolo, diventando particolarmente indiscutibile in quest’ultimo. Questa “età dell’oro” dei viaggi ebbe termine alla vigilia del XIX secolo con le guerre napoleoniche. Tuttavia, negli anni a venire molti artisti e aristocratici europei continuarono a visitare l’Italia o a sceglierla come dimora temporanea, tra cui due dei più famosi poeti romantici inglesi: Lord George Gordon Byron e Percy Bysshe Shelley. La loro ammirazione per il Golfo di La Spezia e per le perle locali come Portovenere e Lerici , portò la zona a ereditare il soprannome di Golfo dei Poeti. Fu Byron a riassumere al meglio il fascino dell’Italia per il Grand Tourist:

“Fair Italy! Thou art the garden of the world, the home of all art yields, and nature can decree.” [“Bellissima Italia! Tu sei il giardino del mondo, la casa di tutto ciò che l’arte produce e la natura può decretare.”]

L’itinerario storico

Molti inglesi si recavano in Italia via mare, raggiungendo Genova a bordo di una feluca (tradizionale imbarcazione a vela in legno) da Marsiglia o Nizza. Altri viaggiatori, soprattutto francesi, giungevano in Italia attraversando le Alpi (passo del Moncenisio) per iniziare il viaggio da Milano o Torino, mentre altri, tra cui i tedeschi, attraversavano il Brennero per raggiungere Verona o Venezia.

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Le tappe principali del Grand Tour in Italia consistevano nelle principali città d’arte, come Firenze, Venezia, Roma e Napoli. Tuttavia, gli itinerari che collegavano queste destinazioni e la scelta delle città più piccole erano piuttosto flessibili.

Il Moderno “Grand Tour” d’Italia

Come una volta, per godere al massimo di un’esperienza Grand Tour in Italia è importante dare valore al tempo e alla flessibilità. Lo Slow Travel è il modo migliore per assaporare e comprendere la storia, la cucina, la cultura e lo stile di vita di un territorio. La durata del soggiorno consigliata dipende da quanta Italia si desidera esplorare durante il viaggio on the road. Ad esempio, se si vuole visitare l’area che comprende la Riviera italiana tra la Liguria e la Toscana, Firenze, Roma e Venezia, è bene dedicare almeno 10 giorni.

Se desideri iniziare il tuo Grand Tour dal nord Italia, come facevano molti viaggiatori nel XVII e XVIII secolo, puoi atterrare negli aeroporti di Milano, Torino o Genova. Anche l’aeroporto di Pisa è una buona alternativa, soprattutto se desideri concentrarti sulle zone della Riviera italiana e dell’Italia centrale. Da qui potrai iniziare il tuo viaggio in auto con un’auto a noleggio dal punto di arrivo.

Se vuoi evitare del tutto l’aereo, puoi raggiungere l’Italia direttamente con la tua auto o con un’auto noleggiata in un altro paese che fa parte del tuo Grand Tour europeo. Tutte le principali città d’arte possono essere raggiunte facilmente in auto, anche se dovrai informarti sulle regole locali per parcheggiare nel centro storico, se consentito. Per visitare altre destinazioni potrebbe essere necessario cambiare mezzo di trasporto. Ad esempio, una volta raggiunto il Golfo dei Poeti potrai parcheggiare in tutta tranquillità la tua auto a Portovenere e poi noleggiare una barca privata o utilizzare il famoso traghetto per esplorare la baia locale e le vicine Cinque Terre .

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Tra le tappe consigliate durante un moderno Grand Tour d’Italia che rende omaggio allo storico movimento, ci sono Milano, Venezia e Padova al nord; Genova, Portovenere e Lerici sulla Riviera Italiana; il centro Italia con Firenze, Pisa, Lucca, Roma e Bologna; Napoli, la Costiera Amalfitana e Siracusa al sud. Non lasciarti sfuggire l’occasione di visitare le meraviglie nascoste dell’Italia, che spesso si trovano proprio dietro l’angolo delle città più famose!

FONTI Grand Tour project by Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze Clark Library at UCLA Immagine cover: dipinto di Gaspar van Wittel durante il suo Grand Tour a Napoli

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Cos'è Grand Tour Italia

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Cos'è Grand Tour Italia

GRAND TOUR ITALIA: UN VIAGGIO TRA LE 20 REGIONI ITALIANE 

Nel cuore dell’Italia c’è una grande passione che accumuna tutti gli italiani: il cibo.   Pilastro fondamentale della nostra cultura, il cibo è capace di riunire le persone allo stesso tavolo creando momenti di gioia e condivisione.  Ma ciò che rende la cucina italiana così unica è la sua incredibile diversità, che varia da regione a regione.

Ogni regione italiana infatti è un tassello prezioso di un enorme mosaico culturale, che contribuisce a rendere l'Italia una destinazione senza paragoni nel mondo.

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L'ITALIA IN 50.000 MQ

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  • Bologna (Italy)
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Cos’era il Grand Tour del settecento in Italia, spiegato bene con le tappe

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Cos’era il Grand Tour

Considerato un viaggio di iniziazione dei rampolli dell’aristocrazia europea, in particolare inglese, il Grand Tour raggiunse il suo massimo splendore tra la fine del ‘700 e la metà dell’800.

Questo viaggio di iniziazione era visto sia come strumento di formazione culturale e scambio intellettuale , che come commerciale e di apprendimento tramite l’ esperienza diretta del luogo visitato.

Il lungo viaggio a cui erano sottoposti i giovani grand turisti era ritenuto indispensabile dalla classe borghese per ampliare la mente e non ultimo per comprendere il mondo.

Non solo rampolli aristocratici, ma anche scrittori, architetti e pittori scelsero di fare questo viaggio, ritenendo che il Grand Tour fosse una sorta di museo all’aperto. Infatti i vari itinerari li portarono a scoprire e a visitare l’Italia, le città d’arte, i monumenti e i dipinti, passando attraverso paesaggi pittoreschi per concludersi ammirando le antichità.

Nello specifico quando la passione per l’antico … continua sulla rivista Blossomzine

come mi sono organizzata?

Per scrivere gli articoli, scattare delle foto mozzafiato e quindi per impostare il numero della rivista Blossomzine winter N°31 ho dovuto scegliere alcune delle tappe italiane più visitate, non è stato semplice sceglierle e organizzare il mio grand tour in soli 9 giorni

ho dovuto fare una ricerca molto accurata sui libri di architettura e sui libri di letteratura per scoprire cosa realmente visitavano i grand turisti nelle varie città.

non vi nego che ho impiegato una settimana intera a studiare

e a informarmi sulle tappe di questo viaggio belissimo che tutta l’Europa del tempo ci invidiava.

Mi sono stati anche molto utili alcuni video ( tra l’altro interessantissimi ) dedicati al Grand Tour che ho trovato su You tube e non ultimo anche leggere alcune tesi trovate online di ragazzi della Facoltà di Lettere e Architettura.

se siete curiosi e state facendo anche voi ricerca vi lascio i link a due video TOP

le mie tappe cronologia da google maps

grand tour italia tappe

Le tappe che ho scelto sono state queste:

BOLOGNA BAGNI DI LUCCA LUCCA FIRENZE NARNI TERNI OTRICOLI VILLA ADRIANA ROMA

vi lascio i due video che ho registrato durante il mio Grand Tour

Il viaggio in carrozza era lungo e complicato e durava parecchi mesi, il mio invece è durato solo 9 giorni e ho usato dei cavalli elettrici

siiiiiiiiiii abbiamo fatto il viaggio con la TESLA

Il GRAND TOUR italiano, con le tappe del Settecento

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L’itinerario in breve

Periodo migliore, ottimo per....

Oggi come secoli or sono, il Grand Tour è un viaggio culturale alla scoperta del meglio dell’arte italiana, tra avventure e qualche eccesso.

Dalle residenze sabaude di Torino all’Ultima Cena di Leonardo a Milano, dalle equivoche taverne del porto di Genova ai palazzi della ‘dolce vita’ romana, il Grand Tour è da secoli un pellegrinaggio per gli appassionati d’arte ma anche un vero e proprio rito di passaggio.

Offrendo l’opportunità di ammirare alcuni dei capolavori artistici più celebri al mondo, così come di ascoltare le sinfonie di Vivaldi suonate con strumenti originali del Settecento, il Grand Tour è un’esperienza inebriante fatta di paesaggi, suoni e sapori che hanno forgiato nei secoli la cultura europea.

Rifacendosi al classico Grand Tour settecentesco, questo itinerario senza tempo ripercorre le orme dei primi viaggiatori nordeuropei che partivano alla volta dell’Italia in cerca di sole, cultura e magari qualche avventura amorosa. L’itinerario ffre ai moderni viaggiatori il meglio della storia, dell’arte e dell’architettura italiane, trasportandoli dalle vette alpine alle soleggiate coste del Sud.

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meteo

Il viaggio inizia: Grand Tour Italia apre le porte a Bologna dal 5 settembre

Via Paolo Canali, 8

Giovedì 5 settembre 2024, Grand Tour Italia apre ufficialmente le sue porte al pubblico bolognese, promettendo un'esperienza unica che in 50.000 mq celebra la biodiversità culturale e gastronomica delle 20 regioni italiane. Grand Tour Italia è pronto ad offrire un viaggio straordinario attraverso il cibo, l'arte, le tradizioni e l'intrattenimento, in un ambiente che fonde educazione, divertimento e sostenibilità.

Un viaggio sensoriale da nord a sud

All’interno di Grand Tour Italia ogni regione ha uno spazio dedicato che comprende un'area paesaggistica e di promozione turistica, un'osteria tipica con chef e menu a rotazione, un mercato con prodotti caratteristici provenienti dai diversi territori e un'area didattica. Ad alcuni partner di rilievo come Coldiretti, Slow Food e alla Scuola Holden è stata affidata la narrazione di storia, cultura, agricoltura e biodiversità enogastronomica del nostro Paese.

Grand Tour Italia

Mappa

L’ingresso a Grand Tour Italia e il parcheggio sono  gratuiti .

Le attività

Il palinsesto giornaliero di attività a Grand Tour Italia sarà da subito ricco di lezioni di cucina ed educazione alimentare, laboratori ed eventi. Un calendario pensato per offrire un viaggio emozionante attraverso le tradizioni e le eccellenze italiane che si potrà sempre consultare aggiornato sul sito https://www.grandtouritalia.it/it .

Corsi e laboratori gratuiti

In occasione dell’apertura i corsi, i laboratori e il Tour dei Mondi di Grand Tour Italia saranno gratuiti per il pubblico dal 5 al 15 settembre, per dare l’opportunità a chi visiterà per primo il Parco di provarli. Ecco allora le principali esperienze da programmare subito dal 5 al 15 settembre:

  • Tour dei Mondi: uno dei momenti più attesi, il "Tour dei Mondi" è un affascinante viaggio multimediale che permette di degustare prodotti tipici come Mortadella, Parmigiano Reggiano, Grana Padano e vino. Questo tour è disponibile dal giovedì alla domenica, alle 11:30 e alle 14:30, con una versione in inglese dalle 13:00 alle 16:00. Inoltre, una variante del tour include la visita alla Eataly Art House (E.ART.H), che esplora l'arte contemporanea legata alla cultura culinaria e alla sostenibilità, disponibile allo stesso orario.
  • Cors mani in pasta con Pasta e Pizza: imparare a fare la pasta tradizionale e la vera pizza napoletana sarà possibile grazie ai maestri sfogline e pizzaioli. Entrambi i corsi si terranno dal giovedì alla domenica.  
  • ABC del Vino: tenuto dai sommelier dell'AIS, questo corso di degustazione sensoriale si terrà dal giovedì alla domenica.
  • Corsi per over 65 e laboratori per bambini e ragazzi tenuti da Slow Food: offerti tutto l’anno gratuitamente, questi corsi promuoveranno l'educazione alimentare e la spesa consapevole, con sessioni dedicate agli over 65 ogni giovedì e venerdì alle 11:30 e alle 17.00 e ai bambini il giovedì e il venerdì alle 18:30.
  • Laboratori del Gusto e Corsi di Cucina  tenuti da Slow Food che offrono un’esperienza unica combinando insieme apprendimento e degustazione. 

Inoltre, Grand Tour Italia propone già in vendita tramite il suo sito web tante altre esperienze e si aggiungeranno nel tempo gli eventi stagionali, un palinsesto di manifestazioni e intrattenimento pensati per diversi target di pubblico, dai bambini agli anziani.

Grand Tour Italia non è solo una destinazione, ma un invito ad esplorare, gustare e vivere l'Italia in tutto il suo splendore. Il parco si trova in via Paolo Canali 8 (Bologna), sarà aperto tutto l’anno, dal giovedì alla domenica, dalle ore 11:00 alle 23:00   e   raggiungibile con una navetta dal centro di Bologna. Per tutte le informazioni utili vistate il sito web  www.grandtouritalia.it  e i canali social Instagram grandtouritalia.ita e Facebook  grandtouritalia.ita .

© Riproduzione riservata

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Grand Tour: avventura d’altri tempi per conoscere il mondo

A partire dal Seicento si diffuse presso i ceti aristocratici europei la moda dei grandi viaggi   che nel secolo successivo si configurò come una vera e propria istituzione , il Grand Tour . Le famiglie aristocratiche spingevano i propri figli a trascorrere diversi mesi, o anni, ad approfondire la conoscenza di aspetti culturali, artistici e paesaggistici che avevano ispirato pittori e letterati delle epoche passate, viaggiando sulle tracce delle antiche culture e arricchendo così le loro conoscenze. L’esperienza del “ grande viaggio “ serviva anche per acquisire le doti considerate indispensabili ai membri della futura classe dirigente : intraprendenza, coraggio, attitudine al comando, capacità decisionale, conoscenza delle lingue e dei sistemi di governo, dei costumi e del galateo degli altri Paesi. La prima persona ad adottare l’espressione Grand Tour fu Richard Lassels nel suo The voyage of Italy  del 1670; descrisse il viaggio in Italia che dal 1636 andava difendendosi tra le élite culturali del Nord Europa.

Il percorso classico del Grand Tour

Il viaggio iniziava da un porto della Manica: la prima tappa prevedeva la Francia e la visita della città di Parigi, centro indiscusso della vita intellettuale del vecchio continente. Lasciata Parigi, attraverso la valle della Loira e lungo il Rodano, si arrivava a Lione. Successivamente il percorso si sdoppiava: o si continuava verso Avignone per giungere poi in Provenza, a Marsiglia e a Nizza, oppure si proseguiva per Chambery, verso i passi alpini. L’obiettivo era arrivare in Italia , destinazione con ricche testimonianze del periodo Romano , medievale e rinascimentale .  Era la metà finale e irrinunciabile del viaggio . Attraverso il mare si arrivava a Genova o direttamente a Livorno per visitare Firenze e la Toscana. Altri sbarcavano a Civitavecchia, porto dello Stato pontificio, per poi spingersi fino a Napoli.

venezia era una tappa del grand tour

Chi optava per la via alpina (attraversando territori impervi e strade molto pericolose) si dirigeva verso Torino e Milano. Le vie d’acqua non si utilizzavano spesso ma erano percorse per giungere (attraverso il Po) a Ferrara e Ravenna; di lì si proseguiva per Padova e, lungo il Brenta, fino a Venezia. L’itinerario classico prevedeva che si scendesse (o si risalisse) la Penisola lungo la dorsale appenninica, da Bologna a Firenze o, sul versante Adriatico, passando per Ancona e Loreto, sede del santuario mariano, uno dei luoghi più visitati. Dopo il passo appenninico di Radicofani, iniziava la discesa verso Roma (la cui area archeologica si estendeva fino a Tivoli, Frascati, Albano e Nemi) e da qui a Napoli (con Ercolano, Paestum, Pompei), che fu per tutto il XVIII secolo la città più meridionale toccata dal Grand Tour. Nella seconda metà del Settecento si cominciò a intraprendere il viaggio verso la Sicilia ; alcuni la raggiungevano via terra attraversando Puglia e Calabria, altri si imbarcavano a Napoli e approdavano a Palermo.

La trasformazione del viaggio

Inizialmente i viaggiatori erano solo i giovani con un’età dai 16 ai 22 anni, di nobile famiglia, accompagnati da tutor più anziani. In seguito, la moda del Grand Tour si diffuse anche tra i meno giovani e si misero così in viaggio diplomatici, filosofi, amanti dell’arte, pittori, poeti (Goethe scrisse, dopo il suo soggiorno in Italia, il libro Italienische Reise – Viaggio in Italia , considerato per decenni la “bibbia” del Grand Tour), letterati e facoltosi Borghesi. Nel Settecento un uomo colto non poteva non conoscere i luoghi e le opere artistiche delle città del Grand Tour e verso la fine del secolo cominciarono a viaggiare anche le donne , antesignane delle grandi viaggiatrici dell’800 .

viaggio in italia di goethe

Col tempo cambiò anche le durata del viaggio: si passò 40 mesi del Seicento, ai 30 mesi nella metà del Settecento fino ad arrivare a soli 4 mesi agli inizi dell’Ottocento. Vennero eliminate le lunghe soste nei luoghi di transito e ridotti giorni nei luoghi di soggiorno. Agli inizi dell’Ottocento Venezia, Firenze, Roma e Napoli assorbivano da sole quasi l’intera durata del tour riservando agli altri centri solo una sorta di transito. Il Grand Tour incontrò difficoltà verso la fine del Settecento, quando le guerre napoleoniche resero pericolosi i viaggi nel continente, in particolare dopo l’invasione dell’Italia nel 1796 . L’aristocrazia inglese e la borghesia cominciarono poi a visitare le proprie colonie; l’India, meta affascinante ed esotica, divenne una tappa privilegiata.

“ Chi ha visto una volta l’Italia conserva un pò di felicità per tutta la vita .” 

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Milano, alle Gallerie d'Italia una grande mostra sul Grand Tour con 130 opere

Dal 19 novembre 2021 al 27 marzo 2022, le Gallerie d’Italia di piazza Scala a Milano ospitano una grande mostra dedicata al tema del Grand Tour : intitolata Grand Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei , curata da Fernando Mazzocca con Stefano Grandesso e Francesco Leone e con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli, la mostra ripercorre il mito di quello straordinario fenomeno di carattere universale che fu il “Grand Tour”, il viaggio di formazione in Europa che divenne un’abitudine tra letterati, artisti, giovani signori e membri della società aristocratica e colta europea tra Sette e Ottocento e che ha contribuito in modo determinante a creare quella percezione dell’Italia legata alla bellezza del suo ambiente e della sua arte. L’Italia in quest’epoca fu meta privilegiata poiché solo nel nostro paese la cultura classica poteva raggiungere una compiuta sintesi di natura e di storia. Il “grande viaggio” (l’espressione fu utilizzata per la prima volta nel 1697, nel volume di Richard Lassels, An Italian Voyage ) fu presto inteso come momento essenziale di un percorso educativo e formativo, nonché segno di un preciso status sociale.

L’Italia rappresentava una tappa obbligata per artisti e studiosi amanti dell’architettura, della pittura e della scultura, sia antica, sia moderna. Le straordinarie scoperte archeologiche del Settecento ad Ercolano e Pompei aggiunsero nuovi motivi di interesse. Questo momento di formazione, diventato obbligatorio per le élite europee, ma poi anche per quelle provenienti da altri continenti, ha coinvolto sovrani, aristocratici, politici, uomini di chiesa, letterati, artisti, tutti affascinati dalla varietà del paesaggio italiano ancora intatto, dalla maestà delle città, dei monumenti e delle opere d’arte che facevano, e ancora oggi fanno, del nostro territorio una sorta di meraviglioso museo “diffuso”.

In mostra, dipinti, sculture e oggetti d’arte intendono riproporre l’immagine dell’Italia amata e sognata da un’Europa che si riconosceva in radici comuni di cui proprio il nostro Paese era stato per secoli il grande laboratorio, un’Italia composita, raffigurata nella sua struggente bellezza dagli artisti che fecero sorgere il mito del “bel paese”. Sono esposte opere dei principali artisti del tempo come Piranesi, Valadier, Volpato, Canaletto , Panini, Lusieri, Hubert Robert, Jones, Wright of Derby, Hackert, Volaire, Ducros, Granet, Valenciennes, Catel, Batoni, Ingres, le due pittrici Vigée Lebrun e Angelica Kauffmann. Nella rassegna milanese particolare rilievo assumono i luoghi (le città tradizionali come Venezia, Firenze, Roma e Napoli, e i borghi storici) e i paesaggi (dalle Alpi, al Vesuvio, all’Etna). La meta principale del Grand Tour è stata certamente Roma , la città universale ed eterna, prima capitale dell’antichità e poi della cristianità, dove si venivano a studiare i segreti e i canoni del bello, depositato non solo nei marmi antichi ma anche nei capolavori del Rinascimento e del Classicismo seicentesco. Mentre nel Lazio si ripercorrevano i luoghi celebrati dalla letteratura classica che, attraverso Orazio e Virgilio, erano entrati nel mito.

Sala della mostra Grand Tour. Sogno d'Italia da Venezia a Pompei

La magnificenza del paesaggio del golfo e della zona vesuviana, unita al fascino delle testimonianze dell’antichità, soprattutto dopo la riscoperta delle due città di Pompei e Ercolano, sepolte dalla catastrofica eruzione del Vesuvio del 79 d.C., hanno fatto di Napoli l’altra irrinunciabile meta di questo viaggio di istruzione e formazione, che si estese poi anche, sempre in Campania, alla recuperata area di Paestum dove era possibile emozionarsi di fronte allo spettacolo sublime dei magnifici templi dorici, in un periodo in cui la Grecia, ancora sotto il dominio ottomano, era interdetta ai viaggiatori. Sempre le testimonianze della Magna Grecia spinsero i viaggiatori più ardimentosi, e uno dei primi fu Goethe nel suo famoso viaggio in Italia, verso la più lontana e sconosciuta Sicilia , destinata a incantare con l’asprezza dei suoi paesaggi primitivi e l’imponenza dei templi di Segesta, Selinunte e Agrigento, o del teatro greco di Siracusa. Altri luoghi privilegiati del Grand Tour furono città piene di eventi come Venezia , oppure Vicenza , dove era possibile ammirare i palazzi di un genio universale come Palladio, imitato in tutto il mondo, e poi ancora Firenze che nelle sue chiese e nelle sue collezioni, in particolare le Gallerie medicee, schiudeva agli occhi ammirati dei viaggiatori le meraviglie dell’antico come del Rinascimento. Più avanti anche Milano , grazie soprattutto alla presenza di Leonardo e del suo leggendario Cenacolo, e i vicini laghi, per lo splendore delle loro rive e delle ville famose sin dall’antichità, diventarono delle mete per i viaggiatori più esigenti.

Nella stessa epoca l’Italia divenne per un lungo periodo il maggiore mercato non solo dell’arte antica, ma anche di una produzione contemporanea ispirata alla memoria dell’antico. Sicuramente il più originale protagonista di questo gusto fu il genio di Giovanni Battista Piranesi che nelle sue incisioni visionarie, nei suoi estrosi arredi aveva proposto ad una raffinata clientela internazionale una visione molto personale dell’immaginario classico. Sulla sua scia si registra una impressionante ripresa delle manifatture artistiche più prestigiose che, dalla bronzistica all’oreficeria al mosaico alla glittica, hanno raggiunto livelli pari a quelli del Rinascimento. I prestigiosi assemblages in metalli e pietre preziosi di Valadier hanno incantato tutto il mondo, mentre le immagini delle più popolari sculture antiche sono state diffuse nelle regge e nelle dimore aristocratiche europee dai bronzetti di Boschi, Zoffoli, Righetti, Hopfgarten o dalle meravigliose statuine in biscuit di Volpato. Dalle richieste dei collezionisti stranieri ha tratto un nuovo slancio anche la pittura, soprattutto un genere prima considerato minore come la veduta e il paesaggio. Anche in questo campo, grazie ad artisti della originalità e della grandezza di Canaletto, Panini, Joli, Lusieri e degli stranieri venuti al seguito dei viaggiatori, come Hubert Robert, More, Wilson, Jones, Wright of Derby, Hackert, Volaire, Ducros, Granet, Valenciennes, Catel è stato raggiunto tra Sette e Ottocento un livello prima impensabile, passando dalla razionalità scientifica dei vedutisti alla emozione del paesaggio visto come espressione di uno stato d’animo dei romantici.

Tuttavia il genere più richiesto e amato dai collezionisti stranieri, insieme alle vedute dei luoghi visitati, è stato il ritratto . Alla celebrazione del proprio rango si sostituisce l’esaltazione del carattere e della cultura. Da qui la scelta di farsi rappresentare accanto ai monumenti e alle sculture antiche ammirate in Italia. Assoluto maestro in questo campo è stato Batoni, uno dei maggiori ritrattisti di tutti i tempi. I suoi ritratti hanno rappresentato uno status symbol, come quelli del suo rivale Mengs, delle due pittrici in competizione Vigée Lebrun e Angelica Kauffmann, di Von Maron, Tischbein, Sablet, Zoffany, Fabre, Gérard, Ingres. I viaggiatori erano attratti anche dalla singolarità dei nostri costumi e dalla bellezza di una popolazione, apparentemente felice, che viveva la maggior parte dell’anno all’aria aperta proprio per la mitezza del clima. Un illustratore e pittore straordinariamente popolare come Pinelli e pittori come Sablet, Géricault, Robert, Schnetz, Delaroche hanno saputo rappresentare la vita domestica nei suoi aspetti più avvincenti e commoventi, rivendicando la dignità del popolo. Il maggior giro di affari ha riguardato la scultura, a partire dal commercio dei marmi antichi, il loro restauro e spesso la produzione di copie in cui è stato il maggiore protagonista Cavaceppi. Verso la fine del Settecento, grazie a Canova e ai suoi validissimi seguaci, si è affiancata la produzione di una scultura originale che, pur ispirata all’antichità, ha saputo interpretare la sensibilità moderna, assicurando a questa arte, diventata l’orgoglio dell’Italia, una straordinaria fortuna nel corso del XIX secolo in tutto il mondo.

Sala della mostra Grand Tour. Sogno d'Italia da Venezia a Pompei

Il catalogo della mostra è pubblicato nelle Edizioni Gallerie d’Italia | Skira. In occasione dell’esposizione Grand Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei è stato realizzato il libro In missione in... Italia , secondo volume del progetto editoriale di Edizioni Gallerie d’Italia|Skira pensato per avvicinare i bambini delle scuole primarie all’arte. L’esposizione, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e in partnership con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, presenta circa 130 opere provenienti dalla collezione Intesa Sanpaolo, collezioni private e numerose istituzioni culturali italiane e internazionali come The National Gallery di Londra, Musée du Louvre di Parigi, The Metropolitan Museum of Art di New York, Museo Nacional del Prado di Madrid, Rijksmuseum di Amsterdam, Victoria and Albert Museum di Londra, Österreichische Galerie Belvedere di Vienna, Statens Museum for Kunst di Copenaghen, Musée des Beaux-Arts di Lione, Gallerie degli Uffizi di Firenze, Musei Capitolini di Roma, Musei Vaticani , Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli. Tra i prestiti anche due opere provenienti dal Regno Unito e appartenenti alla Royal Collection della Regina Elisabetta II, oltre ad altre opere provenienti da grandi residenze reali come la Reggia di Versailles, la Reggia di Caserta e la Reggia di Pavlovsk a San Pietroburgo.

“La mostra sul Grand Tour”, ha affermato Giovanni Bazoli , Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, “allestita nelle Gallerie di Piazza della Scala, è la prima ideata e realizzata in Italia capace di offrire uno sguardo d’insieme su un tema così vasto, e l’esposizione è il meglio di quanto ammirarono quei viaggiatori lungo la penisola, il tutto suggerito dalle opere create dagli artisti di quell’epoca. I capolavori esposti offrono al visitatore odierno l’opportunità di comprendere e rivivere l’emozione provata secoli fa dai protagonisti del Grande Viaggio di fronte alla bellezza senza tempo dei paesaggi e degli antichi luoghi d’arte italiani, elementi fondanti non solo della nostra identità nazionale, ma anche di quella europea. L’iniziativa, che si avvale della prestigiosa partnership del Museo Ermitage di San Pietroburgo e del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, conferma il ruolo di primo piano che Intesa Sanpaolo ha conquistato nel corso degli anni nel panorama culturale e artistico del nostro paese”.

“È una giornata importante”, ha sottolineato il sindaco Giuseppe Sala , “per l’apertura di questa mostra e per sottolineare i dieci anni d’impegno delle Gallerie d’Italia per la nostra comunità, per i turisti che vengono a Milano, per tutti coloro che possono godere di questi splendidi luoghi e queste splendide iniziative. La cultura ha un ruolo fondamentale e, non nascondiamolo, i luoghi fisici hanno il loro peso. Abbiamo progetti estremamente interessanti per cercare di consegnare alla città nuovi luoghi (il Museo della Resistenza, per fare un esempio) o trovare formule per far crescere altri luoghi, perché il turismo, questo illustre sconosciuto per i milanesi di anni addietro ma che poi si è rivelato una leva sociale ed economica importante per noi, per chi lo conosce è oggettivamente molto cambiato ma è anche molto differenziato. Il turismo di formazione, che vediamo rappresentato in mostra, non pensate che non ci sia più: è diverso. Il turismo di formazione oggi è ancora vivo. Pensiamo solo all’architettura del Novecento: giovani architetti arrivano a Milano da tutta Europa per comprendere il grande contributo dell’architettura del Novecento italiana. Non è una quota irrilevante. Dobbiamo dunque credere che allora era quasi solo turismo di formazione, oggi è diverso, ma ha un ruolo, e Milano può candidarsi, per le sue bellezze e la sua capacità di mettere insieme storia antica e visione del futuro, a essere un luogo ideale per il turismo”.

“Il tema di questa mostra bellissima che ha raccolto capolavori provenienti da musei italiani e da musei stranieri in una collaborazione molto importante tra pubblico e privato”, ha dichiarato il ministro dei beni culturali Dario Franceschini , “introduce il tema del Grand Tour. Dovremmo essere orgogliosi di pensare che generazioni e generazioni, per qualche secolo, per formarsi e per completare la loro formazione dovessero venire in Italia. Credo che ci sia un’indicazione anche da questo punto di vista: il turismo tornerà, è già in parte tornato; tornerà imponente come prima e con numeri ancora più forti, e con preoccupazioni ancora più grandi, perché fino al 2019 parlavamo di overbooking, di ticket d’ingresso in alcuni luoghi delle città d’arte italiane, di sovraffollamento. Quale tipo di turismo vogliamo? Il turismo low cost, quello che non approfondisce, non consuma, non porta neanche ricchezza, passa e va, o viceversa il turismo colto, fatto di viaggiatori, di persone che sono in grado di venire, di capire, di immergersi in un’esperienza autentica, di rispettare la fragilità del nostro patrimonio storico-artistico? Questo noi dobbiamo portare, fare conoscere l’Italia, farla conoscere tutta e invitare a venire in Italia per formarsi”.

Informazioni sulla mostra

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  • 1 Introduzione
  • 2 Come arrivare
  • 3.2 Francia
  • 3.3 Svizzera
  • 3.4 Regno Unito
  • 3.5 Austria
  • 3.6 Germania
  • 3.7 Altre destinazioni
  • 4 Sicurezza
  • 5 Nei dintorni
  • 6 Altri progetti

Il Grand Tour era un lungo viaggio nell' Europa continentale effettuato dai ricchi giovani dell'aristocrazia europea a partire dal XVII secolo e destinato a perfezionare il loro sapere con partenza e arrivo in una medesima città. Poteva durare da pochi mesi fino a svariati anni, e di solito aveva come destinazione l' Italia .

Introduzione

Il termine turismo e più in generale il fenomeno dei viaggi turistici odierni come cultura di massa ebbero origine proprio dal “Grand Tour”.

Come arrivare

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Tappa molto importante era anche la 37.5 14 6 Sicilia , i vulcani ed i tesori greci e barocchi dell'isola. Allo stesso tempo, anche gli studenti di arte da tutte le parti di Europa venivano in Italia a imparare dagli antichi modelli. La Sicilia infatti offriva la possibilità di studiare l'arte greca senza dover affrontare il viaggio in Grecia , all'epoca dominio turco, con i rischi e le proibizioni che la sua amministrazione comportava. Un momento importante del viaggio era la commissione di un ritratto ad un noto pittore del momento, spesso durante una sosta prolungata a Roma, oppure anche il solo acquisto di vedute del paesaggio italiano.

Durante il XIX secolo la maggior parte dei giovani istruiti fece il "Grand Tour". Più tardi questo viaggio divenne alla moda anche per le giovani donne. Un viaggio in Italia con la zia nubile in qualità di chaperon faceva parte della formazione della signora d'alto ceto. La pratica del Grand Tour divenne meno frequente durante le guerre della Rivoluzione francese e l'Impero, ma riprese con la Restaurazione, senza tuttavia conoscere la popolarità del secolo precedente.

Altre importanti destinazioni italiane furono:

  • 45.066667 7.7 7 Torino
  • 45.464161 9.190336 8 Milano
  • 45.406389 11.877778 9 Padova
  • 44.493889 11.342778 10 Bologna
  • 45.439722 12.331944 11 Venezia
  • 43.771389 11.254167 12 Firenze
  • 43.716667 10.4 13 Pisa
  • 40.42 15.005556 14 Paestum

La Francia rappresentava il vertice dello stile e della sofisticazione, così i giovani britannici si mettevano in viaggio verso quel paese per liberarsi del loro comportamento grossolano e adottare le maniere che li avrebbero messi in evidenza come aristocrazia della Gran Bretagna . Sotto l'occhio attento del tutore e curato dal valletto, il giovane si metteva in moto. Il primo passo nel giro era attraversare la Manica per 50.95 1.833333 15 Calais , in Francia. Per molti giovani, l'attraversata rappresentava già una prova da affrontare, poiché la turbolenta traversata spesso causava il mal di mare ai viaggiatori. A 48.856667 2.351944 16 Parigi , tutte le tracce esteriori dell'estrazione britannica venivano cancellate grazie ad un nuovo guardaroba completamente francese. Vestito come un francese, ora era pronto a essere introdotto in società. Dopo aver saggiato la nuova vita nella capitale ospite, il grand-turista andava a 47.316667 5.033333 17 Digione , 45.766944 4.834167 18 Lione e infine 43.2975 5.377223 19 Marsiglia .

  • 46.519833 6.6335 20 Losanna
  • 46.2 6.15 21 Ginevra
  • 47.566667 7.6 22 Basilea

Regno Unito

  • 52.208056 0.1225 23 Cambridge
  • 51.751944 -1.257778 24 Oxford
  • 51.507222 -0.1275 25 Londra
  • 47.266667 11.383333 26 Innsbruck
  • 48.20833 16.373064 27 Vienna
  • 48.133333 11.566667 28 Monaco di Baviera
  • 49.416667 8.716667 29 Heidelberg
  • 51.033333 13.733333 30 Dresda
  • 52.518611 13.408056 31 Berlino
  • 52.4 13.066667 32 Potsdam
  • 50.983333 11.316667 33 Weimar

Altre destinazioni

Destinazioni inusuali:

  • 59.933333 30.333333 34 San Pietroburgo
  • 40.41667 -3.7 35 Madrid
  • 31.783333 35.216667 36 Gerusalemme

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La tradizione del Grand Tour

La tradizione del Grand Tour

All'illustrazione della consuetudine del Grand Tour e delle motivazioni che lo hanno reso per secoli un affascinante fenomeno culturale, è dedicato questo spazio narrativo. Nel cercare di ripercorrere i luoghi, i tempi e le motivazioni dei protagonisti del Grand Tour , fanno da guida le testimonianze dei viaggiatori stranieri che percorrono l'Italia dal XVII al XIX secolo e che, a vario titolo, hanno rappresentato un nuovo ed interessante capitolo della storia letteraria europea.

Come si viaggiava

Come si viaggiava

Un tempo il viaggio era un'esperienza che esigeva una paziente preparazione e grandi abilità organizzative. La buona riuscita di un viaggio di mesi, se non di anni come il Grand Tour , dipendeva dai ritrovati della tecnica, dall'ausilio delle arti minori (carrozzieri, fabbri, sellai) e di quanto atto a rendere meno disagevole lo sconnesso procedere per le strade d'Europa. All'aspetto materiale del viaggio e alle incredibili peripezie del viaggiatore di un tempo, sia per strada che nelle inospitali locande, è dedicato questo capitolo narrativo.

Il Grand Tour e la Toscana

Il Grand Tour e la Toscana

Se il Viaggio in Italia rappresenta l'anello finale dell'impegnativo Grand Tour , all'interno delle tappe previste la Toscana vuole essere non solo una terra di passaggio ma costituire essa stessa un polo non secondario di attrazione. Nel restringere la prospettiva del viaggio attorno ai confini del Granducato, si vuole mettere in evidenza l'attenzione settecentesca a temi, paesaggi ed opere che, con l'evolversi del gusto e l'approssimarsi della sensibilità romantica, porteranno a fare della terra di Toscana un mito ancora vivo ed attuale.

Una regione narrata

Una regione narrata

Nell'ambito del Tour toscano, l'occhio del viaggiatore si posa su una molteplicità di aspetti, opere e consuetudini ed offre, da una prospettiva insolita e curiosa, uno spaccato importante di storia, costume ed avvenimenti locali. Il punto di vista del protagonista straniero, che spesso è chiamato a vivere in prima persona fatti e contesti sociali toscani, fa da controcanto alla voce del luogo e dei suoi protagonisti, nella ricostruzione di un'atmosfera e di un clima artistico e storico di affascinante lettura.

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EDITORIAL FEATURE

L’arte che fece affluire i protagonisti del Grand Tour in Italia

Molte sono le ragioni che spinsero i viaggiatori ad intraprendere il Grand Tour d’Europa. Queste ragioni sono lentamente cambiate nel corso del 18esimo e 19esimo secolo, influenzando sia le mode dei viaggiatori che la percezione che questi avevano dell’arte.

Che il turismo stesso sia cambiato durante l’epoca del Grand Tour lo si può evincere dai numerosi racconti di viaggio e i diari redatti in quegli anni.

La curiosità che una volta era scatenata dal valore storico-politico di un’opera d’arte, fu gradualmente rimpiazzata: si ci interessava più al pittore piuttosto che al quadro, più all’artista che non al modello.

A prescindere dall’interesse predominante, i giovani affluivano in Italia 300 anni fa per ammirare alcuni tra i più grandi capolavori dell’arte, dell’architettura e della cultura. Proprio come al giorno d’oggi.

Gli schizzi del Grand Tour Un’usanza dei giovani nobili era quella di viaggiare con i loro ritrattisti al seguito, così da poter far fare degli schizzi durante i loro viaggi (il concetto equivale a quello delle fotografie in viaggio odierne). Quando ciò non era possibile, i giovani commissionavano gli schizzi ad artisti locali.

Uno degli artisti più conosciuti a tal proposito, era il veneziano Giovanni Battista Piranesi , i cui dipinti sono stati tramandati dalle famiglie nobili fino ad oggi.

Tra i viaggiatori ce n’erano anche alcuni particolarmente creativi, che si cimentavano nella rappresentazione degli scenari italiani.

Dopotutto, fare esperienza diretta dell’arte era il concetto di base per chi intraprendeva il Grand Tour.

Le città d’arte italiane

Roma: la Capitale del mondo L’itinerario classico del Grand Tour non poteva prescindere da città come Venezia, Firenze, Napoli e, alle volte, anche la Sicilia. E poi c’era Roma . Ciascuna città italiana racchiude un immenso patrimonio artistico, sia questo dell’epoca greco-romana, del Rinascimento o dell’età Barocca. Roma le sintetizza tutte.

Roma era considerata la tappa d’eccellenza del Grand Tour, poiché rappresentava al tempo stesso un accesso privilegiato al patrimonio storico dei secoli precedenti e alle meraviglie dell’epoca Barocca contemporanea.

Patria di Cicerone e terra natale di Cesare, Roma è anche la dimora dei più apprezzati capolavori di Michelangelo . Dopo aver letto le storie delle commissioni papali (una tra tutte - quella della Cappella Sistina), i giovani nobili si rendevano conto che l’unico modo per comprendere la cultura e l’arte italiana era andare a vedere questa città con i loro occhi.

I capolavori barocchi del Bernini lasciarono il loro segno a Roma, il quale realizzò opere d’arte straordinarie in luoghi come Piazza Navona e Piazza di Spagna. I viaggiatori non potevano far altro che essere incuriositi da luoghi come l’Arco di Tito, il Colosseo e Porta del Popolo.

“Potrei mai dimenticare la sensazione che ho provato scendendo adagio dai colli, e attraversando il ponte sul fiume Tevere; addentrandomi per il corso, tra le terrazze e i raffinati cancelli delle ville, che conduce a Porto del Popolo…” – William Beckford, lettera dal Grand Tour, 1780

Venezia - la città fluttuante dell’arte e dell’opulenza Il fascino di Venezia non può essere negato in epoca contemporanea, e i giovani protagonisti del Grand Tours pensavano la stessa cosa.

Ogni Grand Tour non poteva prescindere da Venezia, soprattutto per via delle ricchezze che la città aveva costruito grazie ai suoi scambi commerciali e alla sua flotta. Qualità più che ammirevoli per i viaggiatori britannici del 18esimo secolo.

Forse fu la reputazione di Venezia ad attirare i giovani, ma fu il Rinascimento veneziano che investì l’arte e la cultura a farli tornare.

I giovani nobili visitavano Venezia per ammirare i dipinti realizzati dai grandi Tiziano , Giovanni Bellini e Jacopo Bassano . Naturalmente, ambivano a tornare a casa con un ritratto realizzato dal Giovanni Battista Piranesi .

Un artista molto rinomato per i suoi paesaggi urbani era Canaletto . Aveva una capacità tale di rappresentare scene e paesaggi, che l’osservatore aveva l’impressione di potervisi immergere, e la sua attenzione nel riprodurre i più minuti dettagli gli valse una fama impareggiabile.

Pompei e Napoli | Antichi resti, il sole e la luce Alcuni nobili viaggiatori aprirono la strada a mete meno battute, viaggiando alla volta di Napoli , la città del sole, della cultura, dell'opera buffa e alcuni capolavori del Caravaggio .

Napoli divenne una tappa importante nella fase finale del Grand Tour. Divenne qualcosa come un rifugio invernale per i turisti inglese e i viaggiatori come J.W. Goethe, il quale così ne decantò le lodi:

“Napoli è un Paradiso: tutti vivono in uno stato di leggerezza e di oblio di se stessi, me stesso incluso. Mi sento come se fossi una persona completamente diversa, a fatica riesco a riconoscermi. Ieri mi dicevo: o eri folle prima, o lo sei adesso.” – Goethe

Luoghi come Pompei ed Ercolano aggiungevano la sensazione di viaggiare più a sud dell’Italia, in cerca delle rovine che fanno da collante tra l’epoca moderna e le antiche radici. Quando gli scavi cominciarono (ad Ercolano nel 1738 e a Pompei nel 1748), i turisti ebbero una ragione in più di immergersi in questo misterioso capitolo storico, beneficiando anche del sole della costiera.

Firenze | la nobiltà inglese incontra il Rinascimento italiano I giovani viaggiatori difficilmente rinunciavano a visitare Firenze , la città in cui nacque il Rinascimento : una vera e propria culla per l’arte, grazie anche alla magnificenza del Duomo di Santa Maria del Fiore e la Cupola del Brunelleschi.

L’epoca del Grand Tour coincideva con un’altra grande attrazione: l’iniziativa di Cosimo I de’ Medici di instaurare un solenne controllo degli “uffici” fiorentini, meglio conosciuti come gli “uffizi” . Questi uffici amministrativi ospitavano al primo piano una galleria, in modo che i Medici potessero godere delle acquisizioni artistiche a loro piacimento.

La Galleria degli Uffizi , come noi la conosciamo, fu aperta al pubblico solo nel 1765. Fu privilegio di pochi “Gran Turisti”, per lo più nobili o di alta estrazione sociale, di poter ammirare alcune opere di Leonardo da Vinci e Michelangelo .

Questa la reazione di Thomas Beckford, noto collezionista d’arte, dopo aver visto la collezione degli Uffizi:

“...ho provato un piacevole delirio che solo le anime come le nostre possono comprendere, e incapace di controllare la mia estasi che scorreva di statua in statua, da stanza in stanza come una farfalla frastornata in un universo di fiori…”

La Galleria degli Uffizi è ancora oggi una delle massime espressioni dell’arte di Firenze

Saperne di più l'Europa del Grand Tour .

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Un tour speciale di due settimane alla scoperta dell'Italia: un viaggio da nord a sud passando per le città d'arte, i borghi, le località e i luoghi più belli dell'intero paese definiti Patrimoni Mondiali dell'Umanità dall'Unesco.

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Non perdere l'occasione di scoprire l'Italia da nord a sud in 15 giorni: scopri il Grand Tour of Italy , il tour più ricco e completo organizzato da Visit Italy. In totale sicurezza, valuta la tua partenza per il prossimo periodo di vacanze e sarai cullato e coccolato dalla peculiare accoglienza italiana.

Da Milano a Venezia

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Da Napoli a Orvieto e dalle Cinque Terre fino a Genova

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Grand Tour of Italy

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    Grand Tour Italia: la storia, i personaggi, le tappe ed i consigli per organizzarlo - in perfetto stile slow, smart e green - oggi.

  3. Tappe

    Il rientro prevede una sosta a Loreto, poi, attraverso Ferrara e Padova la tappa a Venezia, consigliata nel mese di febbraio quando si svolgono le feste per il carnevale, Vicenza, Verona, e infine l'uscita dall'Italia attraverso la Francia, la Svizzera o l'Austria.

  4. Esplora l'Italia a Bologna: Grand Tour Italia

    Unisciti a noi a Grand Tour Italia a Bologna per un viaggio emozionante attraverso le ricchezze culturali, gastronomiche e folcloristiche delle regioni italiane.

  5. Itinerari

    Itinerari. Il viaggio in l'Italia, ambito e intensamente esercitato per diversi secoli, fece parte dell'esperienza comune delle classi abbienti di gran parte della Europa colta.

  6. Viaggio in Italia lungo l'itinerario storico del Grand Tour

    Tra le tappe consigliate durante un moderno Grand Tour d'Italia che rende omaggio allo storico movimento, ci sono Milano, Venezia e Padova al nord; Genova, Portovenere e Lerici sulla Riviera Italiana; il centro Italia con Firenze, Pisa, Lucca, Roma e Bologna; Napoli, la Costiera Amalfitana e Siracusa al sud.

  7. Grand Tour, quando gli intellettuali europei si innamoravano dell'Italia

    Le rovine che attestano la ricchezza dell'Impero Romano, le chiese dalla bellezza stupefacente, le opere d'arte… Tutto a Roma contribuiva a stregare i giovani intellettuali e aristocratici europei che vi si recavano per la prima volta. Ma non è l'unica tappa italiana prediletta dagli avventori del Grand Tour. Napoli e Pompei

  8. Cos'è Grand Tour Italia

    A Gran Tour Italia potrai vivere un viaggio attraverso le 20 regioni italiane immergendoti, tappa dopo tappa, nella loro cultura e tradizioni. Da nord a sud, da est a ovest, ciascuna regione ti accoglierà con la sua atmosfera caratteristica e le sue peculiarità, raccontandosi per quello che è, con i suoi sapori e le sue usanze.

  9. La nascita del Grand Tour

    Il viaggio in Italia prima del Grand Tour. Il viaggio in Italia ha radici lontanissime. Dal Medioevo, epoca cui l'itinerare fu estremamente congeniale, le strade d'Italia sono state battute da tanti pellegrini, poi da mercanti, da artisti, predicatori, studiosi, oltre che da banditi, nullafacenti e avventurieri, di cui sempre lo spazio è teatro.

  10. Cos'era il Grand Tour del settecento in Italia, spiegato bene con le tappe

    Cos'era il Grand Tour. Considerato un viaggio di iniziazione dei rampolli dell'aristocrazia europea, in particolare inglese, il Grand Tour raggiunse il suo massimo splendore tra la fine del '700 e la metà dell'800.

  11. Grand Tour

    Il Grand Tour era un lungo viaggio nell' Europa continentale intrapreso dai ricchi dell' aristocrazia europea a partire dal XVIII secolo e destinato a perfezionare il loro sapere con partenza e arrivo in una medesima città. Aveva una durata non definita e di solito aveva come destinazione l' Italia.

  12. Grand Tour culturale nel centro e sud Italia

    Vi proponiamo una versione moderna del Grand Tour, attraverso i luoghi più affascinanti del centro e del sud Italia: tappe obbligatorie del nostro percorso saranno Roma, Napoli e la Sicilia, ma anche mete meno note, non per questo meno ricche di stimoli. Mettiamoci in viaggio!

  13. Lonely Planet

    Rifacendosi al classico Grand Tour settecentesco, questo itinerario senza tempo ripercorre le orme dei primi viaggiatori nordeuropei che partivano alla volta dell'Italia in cerca di sole, cultura e magari qualche avventura amorosa.

  14. Esplora l'Italia a Bologna con Grand Tour Italia

    Giovedì 5 settembre 2024, Grand Tour Italia apre ufficialmente le sue porte al pubblico bolognese, promettendo un'esperienza unica che in 50.000 mq celebra la biodiversità culturale e gastronomica delle 20 regioni italiane

  15. Grand Tour

    Grand Tour - Viaggio in Italia. Tra Seicento e Ottocento si afferma tra gli aristocratici la moda del Grand Tour. Riscopriamo le tappe più celebri.

  16. I luoghi del Grand Tour

    I luoghi del Grand Tour; I tempi del Grand Tour; Il dibattito sul Grand Tour: sostenitori e oppositori; I protagonisti del Grand Tour; Le motivazioni del viaggio sei-settecentesco; Le testimonianze dei viaggiatori: guide, relazioni, diari, epistolari; Come si viaggiava. Itinerari; Mezzi di trasporto; Attori del viaggio; Equipaggiamento da ...

  17. Il Grand Tour, quel meraviglioso viaggio verso l'Italia

    Il Grand tour e le rovine romane. Tra le tappe più importanti del tour vi era sicuramente la visita di Napoli e agli enigmatici Campi Flegrei con i loro fenomeni naturali. Al riguardo non possiamo non citare Goethe. Il filosofo disse pressappoco che se si vuole capire l'arte bisogna visitare l'Italia, poiché l'Italia è arte.

  18. Grand Tour: avventura d'altri tempi per conoscere il mondo

    L'itinerario classico prevedeva che si scendesse (o si risalisse) la Penisola lungo la dorsale appenninica, da Bologna a Firenze o, sul versante Adriatico, passando per Ancona e Loreto, sede del santuario mariano, uno dei luoghi più visitati.

  19. Mostra Grand Tour alle Gallerie d'Italia di piazza Scala a Milano

    Dal 19 novembre 2021 al 27 marzo 2022, le Gallerie d'Italia di piazza Scala a Milano ospitano una grande mostra interamente dedicata al tema del Grand Tour, con 130 opere in arrivo da musei nazionali e internazionali.

  20. Grand Tour

    Tra le tappe più importanti del tour vi era sicuramente la visita di Napoli e dei 40.82768114.139043 5 Campi Flegrei, che offrivano la possibilità di visitare sia siti archeologici che fenomeni naturali, quali l'attività vulcanica. Ne dà esempio Goethe nel suo Viaggio in Italia .

  21. il racconto

    Se il Viaggio in Italia rappresenta l'anello finale dell'impegnativo Grand Tour, all'interno delle tappe previste la Toscana vuole essere non solo una terra di passaggio ma costituire essa stessa un polo non secondario di attrazione.

  22. L'arte che fece affluire i protagonisti del Grand Tour in Italia

    Roma era considerata la tappa d'eccellenza del Grand Tour, poiché rappresentava al tempo stesso un accesso privilegiato al patrimonio storico dei secoli precedenti e alle meraviglie dell'epoca...

  23. Visitare tutta l'Italia in 15 giorni: Gran Tour d'italia

    Non perdere l'occasione di scoprire l'Italia da nord a sud in 15 giorni: scopri il Grand Tour of Italy, il tour più ricco e completo organizzato da Visit Italy. In totale sicurezza, valuta la tua partenza per il prossimo periodo di vacanze e sarai cullato e coccolato dalla peculiare accoglienza italiana.