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Arte Svelata | 2023

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Versione audio:

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La cosiddetta Camera degli Sposi nel Palazzo Ducale di Mantova, chiamata un tempo anche Camera picta  (camera dipinta), è forse l’opera più famosa dell’artista rinascimentale Andrea Mantegna (1431-1506), pittore della corte mantovana dal 1460. Realizzata in un periodo compreso fra il 1465 e il 1474, è considerata uno dei grandi capolavori del XV secolo. Si tratta di una sala quadrata dalle dimensioni relativamente ridotte (8 metri circa di lato, con due finestre, due porte e un camino), collocata nel torrione nord-est del palazzo e coperta da una volta su peducci.

Questo ambiente aveva la duplice funzione di sala delle udienze , dove il marchese svolgeva la sua funzione pubblica, politico-amministrativa, e quella di camera di rappresentanza, destinata alle riunioni familiari. La sala venne chiamata Camera degli Sposi solo nel XVII secolo, non in quanto camera nuziale ma per la presenza di Ludovico Gonzaga e di sua moglie, ritratti in una posizione preminente.

virtual tour camera degli sposi

Le circostanze della commissione

Le circostanze della commissione degli affreschi che decorano questa sala, e quindi l’esatta data della loro realizzazione, non sono state ancora definite con chiarezza. Tradizionalmente, l’occasione fu quella dell’elezione al soglio cardinalizio di Francesco Gonzaga , figlio del marchese Ludovico, divenuto cardinale assai giovane, nel 1462. D’altro canto, nello sguancio di una finestra, in un finto paramento marmoreo, è nascosta la data 16 giugno 1465, da sempre interpretata come data di inizio dei lavori. Nella targa dedicatoria retta dai putti della parete ovest si leggono, invece, il nome dell’artista e la data 1474, identificata come quella della fine dei lavori.

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È pur vero che Francesco appare ritratto da Mantegna come un uomo adulto (nel ’65 aveva appena 21 anni), e questo spinge alcuni studiosi a postporre la commissione del ciclo pittorico a qualche anno dopo, per esempio nel 1472, quando il cardinale si recò a Mantova per ricevere il titolo di Abate commendatario di Sant’Andrea.

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La finta architettura e la volta

Mantegna rese illusoriamente grandioso lo spazio angusto di questa piccola sala trasfigurandolo con una complessa decorazione interamente dipinta, che simula un’ architettura di gusto antiquario . Una finta struttura a pilastri , ornata da motivi decorativi a candelabre , finte sculture, finte corone e finti medaglioni commemorativi, regge una volta a costoloni conclusa, al centro, da un’ apertura circolare (oculo) sovrastata da un parapetto –dipinto in prospettiva – da cui si scorge il cielo. I costoloni, che dividono la superfice della volta in losanghe e pennacchi, sono impostati su peducci (realmente in rilievo), dotati di finti capitelli e corrispondenti a ognuno dei finti pilastri dipinti nelle pareti.

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Le losanghe ospitano otto ritratti clipeati in finto stucco che raffigurano Giulio Cesare e i primi sette imperatori romani (in senso antiorario: Giulio Cesare, Ottaviano, Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone, Galba, Otone).

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I dodici  pennacchi triangolari dipinti alla base della volta sono decorati con finti bassorilievi i cui temi, di ispirazione mitologica, celebrano simbolicamente le virtù del marchese Ludovico. Gli spazi fra un finto pilastro e l’altro, sottostanti ai pennacchi, sono sovrastati da altrettanti archi che creano lunette , decorate con festoni e imprese dei Gonzaga.

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Il finto oculo

L’ oculo alla sommità della volta, che richiama quello del Pantheon a Roma, è un ideale compluvium da cui entra la finta luce naturale, fonte d’illuminazione virtuale delle scene dipinte alle pareti. Questa apertura ha un diametro di circa un quarto del lato della stanza ed è circondata da una fastosa ghirlanda ricca di foglie e frutti.

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Vi si affacciano un pavone, cinque figure femminili – una dama di corte e quattro domestiche, una delle quali di colore – e dieci putti alati , alcuni rappresentati in audacissimo scorcio sul lato interno della cornice. Anche il grande vaso con una pianta di agrumi, sorretto da un’asta, è mostrato in prospettiva dal basso e sembra pericolosamente in bilico: in effetti, l’espressione divertita delle donne lascerebbe supporre la preparazione di uno scherzo, come se queste intendessero farlo cadere nella stanza sottostante.

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Dopo i precoci esperimenti prospettici di Paolo Uccello, risalenti al primo Quattrocento, era la prima volta che un pittore tentava una così rigorosa prospettiva dal basso (all’epoca detta “da sott’in su”), costruendola con un solo punto di fuga centrale. Una scelta che preludeva alla realizzazione del più grande capolavoro mantegnesco, uno dei più alti traguardi raggiunti dall’arte di tutti i tempi: il Cristo morto , oggi conservato alla Pinacoteca di Brera.

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La parete ovest

La mirabile architettura virtuale di Mantegna ospita su due pareti attigue, quella ovest e quella nord, i ritratti dei Gonzaga e dei personaggi della loro corte, i quali occupano uno spazio aperto ricavato, illusionisticamente, sopra un finto zoccolo marmoreo che occupa la fascia inferiore della sala e regge i pilastri che scandiscono le scene.

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Sugli sfondi si ammirano vedute di campagna, castelli, giardini e monumenti antichi e l’effetto finale, altamente suggestivo, è ottenuto grazie all’uso sistematico delle regole della prospettiva brunelleschiana, già pubblicate dall’Alberti nel suo trattato De Pictura .

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Nella scena dell’ Incontro del marchese Ludovico con il figlio cardinale Francesco , sulla parete ovest , i personaggi sono compostamente atteggiati, quasi in posa, e la posizione di profilo della maggior parte di loro esclude la caratterizzazione storica della scena, che peraltro è smentita dalla rappresentazione, sullo sfondo, dell’antica città di Roma , città simbolica per eccellenza. Anzi, proprio la scelta di rappresentare i Gonzaga di profilo, mutuando questa loro rigida postura dal modello classico delle medaglie all’antica, serve a conferire ai personaggi un carattere aulico e quasi sacrale.

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La parete nord

Non a caso, nella parete nord , dove la famiglia del principe è mostrata in un momento quotidiano con i membri della corte, i personaggi sono raffigurati per lo più di tre quarti.

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Ludovico , per esempio, che indossa una comoda veste da camera, volge il capo verso il suo segretario consigliere, con un gesto molto naturale. Benché la posizione del marchese sia piuttosto defilata rispetto alla composizione della scena, la sua posa è talmente spontanea da attirare inevitabilmente l’attenzione dello spettatore.

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Gustoso è il dettaglio del cane preferito di Ludovico, accucciato sotto il suo trono. Accanto al marchese troneggia la moglie, Barbara di Brandeburgo , dall’espressione assai solenne e in posizione quasi frontale. Da notare che il suo seggio è più basso di quello del marito, per marcare la sua minore importanza nella gerarchia familiare. Fra i due coniugi è ritratta, rigidamente di profilo, Paula, la figlia morta prematuramente: questa posa innaturale rende la sua figura astratta e irreale, nonostante la puntuale individuazione fisionomica.

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La celebrazione della corte

Non è stato chiarito a quale esatto episodio si riferisca l’affresco di questa parete e non tutti i personaggi ritratti sono stati riconosciuti con sicurezza. Poco importa: l’intento di tutta la scena è palesemente celebrativo . Anzi, in questo senso l’opera di Mantegna ben testimonia il ruolo crescente che le famiglie signorili stavano assumendo nel contesto dell’arte quattrocentesca. Il mecenatismo divenne il canale prediletto attraverso cui le corti rinascimentali, in competizione fra loro, usarono sfidarsi.

Le grandi famiglie, fautrici dello sviluppo economico delle proprie città, ambirono a rendere immortale il proprio casato e il proprio territorio, commissionando grandiose opere artistiche. Ciò accadde non solo presso la corte dei Gonzaga a Mantova ma anche nella Signoria di Urbino con i Montefeltro, a Ferrara con la famiglia d’Este, e a Roma con l’opera di papa Sisto IV, « restaurator urbis ».

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La Camera degli Sposi. Il capolavoro di Andrea Mantegna a Mantova

Ammirata da secoli e definita “la camera più bella del mondo” già nel 1475 (vale a dire a un solo anno dalla conclusione dei lavori di decorazione), la Camera degli Sposi richiama ancora oggi a Mantova centinaia di migliaia di visitatori ogni anno. Opera simbolo del Rinascimento italiano, la Camera Picta (come viene chiamata nei documenti antichi) è senza ombra di dubbio uno dei più grandi capolavori di Andrea Mantegna (Isola di Carturo, 1431 – Mantova, 1506).

L’artista, padovano di nascita e cittadino della Repubblica di Venezia, venne insistentemente invitato a Mantova dal signore della città Ludovico Gonzaga, a partire dal 1458. L’invito venne definitivamente accettato solo all’inizio degli anni Sessanta del Quattrocento, quando il pittore si stabilì in città con l’intera famiglia. Da quel momento il Mantegna, già artista di acclamata fama, legò il proprio nome a quello di Mantova in maniera indissolubile, al punto tale che Giorgio Vasari arriverà a chiamarlo erroneamente “pittor mantoano” nelle sue Vite.

Andrea Mantegna fu al servizio della corte gonzaghesca per oltre quattro decennî, lavorando per tre diverse generazioni del casato. Nove di questi anni furono impiegati per dipingere le pareti della Camera Picta. Le coordinate temporali di questo lungo cantiere pittorico sono riportate per iscritto all’interno della camera stessa: nella targa sorretta da putti alati sopra la porta di ingresso è riportata la data della fine dei lavori, il 1474, inserita all’interno dell’iscrizione dedicatoria. La data di inizio è invece nascosta, dipinta come un finto graffito nel finto marmo che decora la strombatura di uno dei vani delle finestre. Vi si legge “1465 di 16 junii”, ovvero 16 giugno 1465.

L’intera decorazione pittorica della Camera tende a ridefinire (e al contempo a impreziosire) lo spazio architettonico reale. I finti bassorilievi che ornano la volta, su finti fondi a mosaico dorato, sono così mirabilmente eseguiti, che spesso possono essere scambiati per opere effettivamente tridimensionali. Le pareti della stanza sono dipinte in maniera tale da sembrare le arcate di un padiglione retto su pilastri, e di sovente il confine fra lo spazio fisico e la scena affrescata si fa estremamente labile: alcuni cani, ad esempio, appoggiano le loro zampe sulla cornice dell’affresco, come a varcare il limite fra realtà e finzione artistica.

Fra i pilastri che fingono di reggere la volta è dipinta una sbarra metallica, a cui sono appesi preziosi tendaggi lavorati a intrecci geometrici di ispirazione moresca o a motivi a griccia, elemento decorativo particolarmente in voga nelle corti più raffinate del Rinascimento. I tendaggi appaiono chiusi su due delle quattro pareti. Sulle altre, invece, essi appaiono aperti, scostati o addirittura avvolti attorno ai pilastri del padiglione, allo scopo di mostrare allo spettatore cosa accada al di là di essi.

Sulla parete del camino, nota come “scena della Corte”, compare un grande ritratto collettivo della corte gonzaghesca. Il committente dell’opera, Ludovico Gonzaga, secondo marchese di Mantova, è qui ritratto attorniato da figli e figlie, da cortigiani e consiglieri. Fra i personaggi che lo affiancano spicca la moglie Barbara Hohenzollern di Brandeburgo, di nobilissima stirpe tedesca, giunta in sposa a Mantova nel 1433, all’età di soli dieci anni. I membri della coppia marchionale sono gli unici personaggi ritratti da seduti. Tutti gli altri sono in piedi, in segno di rispetto. Sotto i piedi dei Gonzaga sono raffigurati pregiati tappeti orientali. Si tratta di un elemento iconografico oltremodo interessante, e spesso inosservato, che racconta la ricercatezza e il lusso della corte. Tappeti simili a questi si ritrovano in altre opere di Mantegna, ad esempio nel Martirio di San Cristoforo nella cappella Ovetari della Chiesa degli Eremitani a Padova e nella maestosa Pala di San Zeno a Verona.

Fra i personaggi che circondano il marchese e sua moglie vengono raffigurati anche due personalità di spicco, figure chiave di quel clima di rinnovamento culturale e artistico che vide i Gonzaga fra i principali protagonisti. Nel personaggio attempato, con il berretto nero e lo sguardo mesto rivolto in basso, ritratto immediatamente dietro Ludovico (e da lui parzialmente nascosto) si è soliti riconoscere la figura di Vittorino da Feltre (Feltre, 1378 circa – Mantova, 1446), che proprio a Mantova aveva fondato la Ca’ Zoiosa, la scuola alla quale si formarono alcune delle figure più celebri del Rinascimento. Fra queste, oltre agli stessi Ludovico Gonzaga e Barbara di Brandeburgo, anche Federico da Montefeltro (futuro duca di Urbino) e Gregorio Correr (futuro abate di San Zeno, nonché committente della celebre pala mantegnesca). Per quanto Vittorino fosse morto già da quasi vent’anni al momento dell’inizio dei lavori nella Camera Picta, è verosimile pensare che il marchese di Mantova lo abbia fortemente voluto ritratto al suo fianco, a significare con anacronistico omaggio la sua riconoscenza al maestro per gli insegnamenti ricevuti. Del resto anche Federico da Montefeltro volle che un’effige di Vittorino fosse posta all’interno del suo celebre Studiolo nel Palazzo Ducale di Urbino. Sulla stessa parete compare il ritratto di un altro illustre personaggio del tempo: alle spalle di Barbara, vestito in nero, è Leon Battista Alberti. Numerosi furono i rapporti fra i signori di Mantova e l’architetto: già alla metà degli anni Trenta del Quattrocento Alberti dedicò la versione latina del De Pictura al padre di Ludovico, Gianfrancesco Gonzaga, e lo stesso Ludovico gli affidò gli importanti progetti della Tribuna della Santissima Annunziata a Firenze e delle chiese di San Sebastiano e Sant’Andrea in Mantova.

Se alla ricchezza delle vesti, dei tessuti e degli arredi è demandato il compito di raccontare la raffinatezza e la ricercatezza della corte mantovana, alla presenza di Leon Battista Alberti e di Vittorino da Feltre è affidato un compito altrettanto importante: mostrando all’interno del proprio entourage , fra i propri famigliari, cortigiani e famigli, anche queste personalità di spicco, il Gonzaga intendeva presentarsi come il signore di una corte colta ed erudita, propensa a ergersi protettrice e promotrice delle arti.

Fra i varî personaggi ritratti nella scena della corte, appare anche la figura di una nana. La presenza dei nani presso la corte gonzaghesca è ampiamente attestata nei documenti storici, e sono numerose le loro effigi in ambito gonzaghesco. Nello stesso Palazzo Ducale di Mantova si trovano altre immagini di nani: nell’affresco raffigurante il Giuramento di Luigi Gonzaga nella Camera dei Capitani nell’Appartamento Grande di Castello e negli affreschi di Pisanello in Corte Vecchia. E ancora, un nano in armatura compare sulla medaglia fusa dallo stesso Pisanello per Gianfrancesco Gonzaga. Ai nani era affidato il compito di intrattenere i membri della famiglia e i loro ospiti. Ed è forse per questo motivo che la nana effigiata nella scena (forse quella di nome Lucia, ricordata in alcuni documenti) è l’unico personaggio che guarda fuori dalla scena, direttamente in direzione dello spettatore.

Altra presenza significativa è quella del cane accovacciato sotto lo scranno di Ludovico. Altri sei cani compaiono nella stanza, sull’altra parete affrescata: una coppia di molossoidi, un levriero, due segugi e uno spinone. Ma al cane ritratto nella parete della Corte sembra essere riservato un ruolo privilegiato. Si tratta con ogni probabilità di Rubino, il bracco favorito del marchese, ricordato in una numerosa serie di documenti d’archivio. Al contempo, però, il cane è da intendersi anche come elemento simbolico, con rimando al tema della fedeltà. Con questo stesso significato, infatti, l’immagine di un cane compare sul verso di una medaglia realizzata per Ludovico da Bartolomeo Melioli (Mantova, 1448 – 1514) nel 1475, in cui il signore di Mantova appare seduto su uno scanno, sotto il quale siede il fido animale. Davanti a loro sono Minerva e la personificazione della Fede, e la scena è accompagnata dall’iscrizione “Fede e Pallade assistono il Principe fedele e saggio”.

Il marchese Ludovico, signore della corte e committente dell’opera, è l’unico personaggio rappresentato due volte all’interno della Camera Picta. Compare infatti anche sulla parete nota come “Scena dell’Incontro”, ove è ritratto insieme ad altri personaggi. Fra questi, oltre alle illustri presenze dell’imperatore Federico III d’Asburgo e di re Cristiano I di Danimarca, spicca il secondogenito del marchese, Francesco Gonzaga, il primo membro del casato ad aver vestito la porpora cardinalizia, ovvero il primo Gonzaga ad aver intrapreso la via della carriera ecclesiastica che, verosimilmente, i Gonzaga auspicavano potesse concludersi con una elezione a papa. Cosa che, nella realtà, non avvenne mai. A dar forma a questo sogno del casato, tuttavia, Mantegna dipinse sullo sfondo della scena una veduta di Roma, sede del Papato. Vi si riconoscono alcuni celebri edifici romani: la Piramide Cestia, il giro delle Mura Aureliane, il Colosseo e Castel Sant’Angelo.

Ancora di Roma, ma questa volta della Roma antica, racconta anche la decorazione della volta. Qui compaiono infatti i primi otto cesari, ritratti in clipei sorretti da putti alati, dipinti a grisaille . Al centro del soffitto è il celebre oculo aperto sul cielo, dal quale si affacciano alcuni personaggi, forse i servitori della corte, a controllare cosa avvenga all’interno della camera. Insieme ad essi è un pavone, simbolo di gloria e di bellezza, ma anche di immortalità. E ancora, dalla balaustra dell’oculo, compaiono, in ardita e perfetta prospettiva, putti dalle ali variopinte. Identici, nella forma e nelle dimensioni, a quelli raffigurati in grisaille sotto i cesari, ma questa volta a colori, quasi che fossero queste delle figure riportate alla vita grazie allo spirito del Rinascimento. Una rinascita molto simile a questa era già stata messa in scena da Mantegna nella Pala di San Zeno a Verona: anche qui, gli angeli che circondano il trono della Vergine rassembrano da vicino quelli scolpiti a decoro dell’architettura che contiene la sacra conversazione. Ma se nell’opera veronese Mantegna, nel riportare alla vita gli antichi eroti, li vestì di abiti colorati e li munì di aureole, per renderli angeli, a Mantova nessun’aggiunta si rese necessaria. Al solo colore fu demandato il compito di riportare in vita l’antico.

Altri putti alati, addirittura con bellissime ali da farfalla, compaiono infine sopra la porta di ingresso alla Camera, raffigurati nell’atto di sorreggere la tabula dedicatoria in cui, in lingua latina, è ricordato come Andrea Mantegna avesse dipinto quest’opera per Ludovico Gonzaga e per la moglie Barbara, “incomparabile gloria delle donne”. Nell’iscrizione, Mantegna definisce il proprio lavoro un “opus tenue”. Il riferimento letterario è al concetto di tenuitas , ovvero la sottigliezza usata nel rendere i dettagli più minuti, reso celebre nel famoso aneddoto raccontato da Plinio a proposito di Apelle e Protogene. E sono proprio i dettagli minutissimi della Camera ad averla resa celebre come uno dei più sommi capolavori del Rinascimento Italiano.

E proprio fra i tanti dettagli della camera si nasconde anche l’autoritratto di Mantegna: celato nella decorazione a candelabra di uno dei pilastri, compare infatti il viso del pittore, che evidentemente non ha resistito alla tentazione di ritrarre anche se stesso all’interno di quel capolavoro che richiese nove anni di minuzioso lavoro per poter essere portato a compimento.

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Visitor’s Guide to Mantegna’s Groundbreaking Camera degli Sposi In Mantua Italy

Here’s my guide to Andrea Mantegna’s famous Camera degli Sposi in Mantua Italy.

The Camera is a magical room frescoed with illusionistic paintings in Mantua’s Ducal Palace. It’s considered a hugely influential masterpiece from the early Renaissance.

The fresco is famous for being the first trompe l’oeil in the history of painting. This is an optical illusion that tricks the viewer into believing that the objects depicted in the painting are real and three dimensional.

the famous illusionistic oculus of the Camera delgi Sposi, a must see site in Mantua

For its beauty and uniqueness, the Camera became a designated UNESCO site in 2008. To fully appreciate the beauty of the room, it’s a good idea to book a guide tour .

Mantua itself is one of Italy’s most beautiful towns and one of Europe’s best kept secrets . Mantua lies in northern Italy in the Lombardy region, surrounded by three lakes. It’s a fairly easy day trip from Milan or Verona (even Venice by car).

You may have a hazy recollection of Mantua from literature and lore.

cityscape of Mantua

Storied Mantua was referenced by Virgil in Dante’s Divine Comedy . In Shakespeare’s Romeo and Juliet , Mantua was the town where Romeo fled and purchased poison. In the Verdi opera Rigoletto , the hunchbacked Rigletto served as court jester for the Gonzaga family in Mantua.

What makes Mantua especially dreamy is its Renaissance architecture. It came courtesy of the aristocratic Gonzaga family. They ruled Mantua for four centuries.

But the Gonzaga needed an artist to decorate their magnificent edifices. With ample persuasion, they managed to lure the esteemed painter Andrea Mantegna away from Padua.

READ : One Day in Mantua Itinerary

Guide to Mantegna’s Camera degli Sposi in Mantua

Andrea Mantegna, Court Artist of the Gonzaga Family

Artist Andrea Mantegna bridged the Early and High Renaissance periods. He was a pioneer of spatial illusionism. He used visual distortions to create uncanny effects of 2D and 3D images on flat surfaces.

His works reflect a perfectionist love of detail. He produced paintings with admirably finished appearances but required slow and painstaking work.

By far Mantegna’s most famous piece is his fresco cycle in the Palazzo Ducale, the Camera degli Sposi . It’s one of the most famous fresco cycles from the 15th century. Painted episodically between 1465 and 1474, the frescos decorate the reception room of the Ducal Palace.

Pinterest pin for guide to the Camera degli Sposi

The work was commissioned by the Marquis of Mantua, Ludovico III Gonzaga, a successful soldier and head of the ruling family of Mantua. Ludovico sought to add a cultural flourish to his military success.

Mantegna grew up in Padua, which was also home to Giotto and Donatello. Mantegna’s first important work of art was the frescos in Padua’s Church of the Eremitani , next to the Scovegni Chapel .

The surviving frescos are impressive for an artist of only 17. They catapulted Mantegna to fame. Gonzaga began courting Mantegna to come to Mantua as a court artist.

Mantega was hesitant. Becoming a court artist meant performing menial tasks below the status of an established artist.

facade of the Palazzo Ducale in Mantua

For example, you might have to design stage sets for a theater performance. ( Leonardo da Vinci did this in Milan for his patron the Duke of Sforza.) Gonzaga promised to limit the drudge work and gave Mantegna creative freedom.

Persuaded, in 1459, Mantegna moved to Mantua. Thus began one of the greatest patron-artist duos of all time. Mantegna spent half a century in Mantua, eventually dying there and being interred in the 15th century Basilica of Sant’Andrea.

Mantua’s Ducal Palace

The Ducal Palace is enormous, one of the largest in Italy. It’s essentially a private city interconnected by courtyards, corridors, and staircases.

It’s nicknamed the “Gonzaga Realm.” Within the walls of this palace-fortress lies the history of the Gonzaga family, its art-filled apartments, and what’s left of the treasures they collected.

READ : The Secret Palace Museums of Rome

golden walls resembling brocade in the Camera degli Sposi

The most important thing in the sprawling palace is Mantegna’s masterpiece — the Camera degli Sposi . “Camera” means room and “Sposi” means newlyweds. However, it’s unclear what connection the room has to wedded bliss.

The Camera is located in the north tower of the Castle San Giorgio, part of the Ducal Palace. The storytelling frescos contain portraits of the Gonzaga family, with a vivid and revealing look at court life in the 15th century.

The room was nicknamed the Camera Picta or Painted Room. Mantegna effectively transformed the small interior room into an elegant open air pavilion. Because of the family frescos, visitors could actually “meet” the Gonzagas before a face-to-face meeting.

frescos on the northern wall of the Camera deli Sposi

Guide To The Frescos of the Camera degli Sposi

The frescos on the walls were painted using a combination of buon (true) fresco with walnut oil on plaster. The ceiling was painted in buon fresco.

The ceiling is thus better preserved than the walls, which have needed significant restoration over the years. The two undecorated walls are enclosed in false gold curtains that resemble brocade.

Here are the highlights and what to see inside Mantegna’s Camera degli Sposi :

1. Northern Wall: Court Scene

The Camera’s most famous scene is above the fireplace on the north wall. It’s a long horizontal scene. One the left side you see a man in a pink house coat, with the family dog at his feet. That, in fact, is Ludovico III. It’s a snapshot of daily life, when the family is at their ease.

Ludovico is interrupted with business by his right hand man whispering in his ear. We know it’s important because to the right you see Ludovico’s wife, Barbara of Brandenburg, with a concerned look. She knows something “is up” because of the attention Ludovico’s giving the note.

Gonzaga and his right hand man

Standing behind her is their son, Frederico, the heir apparent to Ludovico’s throne. To the left, is Ludovico’s second born son Francesco, who was made a cardinal at just 17. Mantegna painted a portrait of Francesco for the occasion, which is now in the Capodimonte Museum in Naples.

To the right is a rather attractive woman, who was Ludovico’s daughter. Next to her mother is a cute little girl named Paolina. And of course, there’s the requisite court jester.

To the right of the family group are men in colored tights. They’re the courtiers and social parasites, making up the royal staff.

the western wall with the meeting scene

2. Western Wall: The Meeting Scene

If you turn to the left, the other wall painted with figures is the Western Wall. The subject of the fresco is referred to as The Meeting . Ludovico III has ridden out of Mantua to greet his son Cardinal Francesco, who is returning from Rome. The fresco is painted as a garden pavilion with landscape scenes between archways and pilasters.

The scene reads left to right. At the far left, you see a dismounted horse. Horses were an important image for the family. The Gonzaga horse stables were the most prestigious in all of Italy.

To the right, the stewards hold back some mastiffs. Pilasters create the illusion of a continuous landscape.

the Gonzaga horse

At the top, beautiful little putti (angel) figures hold an inscription plate. Unprecedented in the history of art, they sport delicate butterfly wings. This is one of the best features of the entire room.

On the final compartment on the right, we see the “meeting.” In official robes, Ludovico stands in profile, a position of power. His heir is also in profile. Other ecclesiastics are present.

The vignette is a form of dynastic imagery. It makes the statement that the Gonzagas were power players in both secular and religious affairs.

Understandably proud of his work, Mantegna couldn’t resist adding a personal touch. In one of the pillars, he painted his own self-portrait on a grotesque-style frieze.

close up of the putti with butterfly wings in the Camera degli Sposi

3. Ceiling & Oculus: Seminal Illusionist Work

The ceiling is the most celebrated part of the Camera degli Sposi . It’s adorned with fictive, but hyperrealistic, ribs and relief panels to give a sense of decoration over the medieval vaults. Mantegna uses classical elements from Imperial Rome that would go on to dominate the High Renaissance.

The roundels have monochrome medallions of the first eight Roman emperors, from Julius Caesar (technically, a dictator not an emperor) to Otho. They appear to be reliefs, but they’re not.

Mantegna’s use of intense realism and trompe l’oeil effects makes the scene appear to be actual sculptures and architecture. The emperors star down at you head on. Their titles run around the edge of a circle, just as on a coin.

READ : History of Ancient Rome

the ceiling, which looks like actual relief sculptures and vaulting

The most interesting detail is the oculus. The oculus, or eye, is an illusionistic opening in the center of the ceiling, which seems to open to a blue sky.

It’s painted to look like marble surrounded by a garland. It was likely intended to exalt the Gonzaga family by suggesting the heavenly throng were interested in their daily lives.

The balustrade is ringed with little winged putti, servants, and a peacock leaning over a railing. The figures in the illusion look down on the viewer from a cloud flecked blue sky.

To achieve this effect, Mantegna uses the technique of foreshortening masterfully. Foreshortening creates the illusion of an object receding strongly into the distance.

figures ringing the oculus of the Camera degli Sposi

The oculus is very playful. Some putti are smiling. Some are giggling. None are wearing diapers. A large flowered plant rests precariously on a pole, which suggests the plant may come crashing down at any moment.

What Mantega created here was absolutely unique for the 15th century. There’s no comparable piece executed with the precision of foreshortening and the playfulness of the figures.

This oculus gave rise to a whole series of ceiling programs in Italy, including the Sistine Chapel in the Vatican Museums.

READ : Masterpieces of the Vatican Museums

what appears to be a relief of a Roman emperor held up by a putti sculpture

Practical Guide & Tips For Visiting the Camera Degli Sposi in Mantua

Address : Piazza Sordello, 40

Tickets & Prices : Click here for ticket options. To access the Camera, you’ll have to buy a combination ticket for 15 euros.

Admission is limited. When you buy your tickets for the Palazzo Ducale, you must reserve a time slot to see the Camera degli Sposi.

There are signs saying you are limited to only 5 minutes in the room. But this won’t be enforced unless it’s high season. You can get very close to the frescos and see all the details.

I hope you’ve enjoyed my guide to the Camera Degli Sposi in Mantua. You may enjoy these other guides to must see art in Italy:

  • All the Last Supper Paintings From Renaissance Italy
  • Must See Art in Tuscany
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  • Michelangelo’s David Sculpture
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  • Caravaggio Guide To Rome

If you’d like to see Mantegna’s spectacular Camera deli Sposi in Mantua, pin it for later.

Pinterest pin for guide to the Camera degli Sposi

1 thought on “Visitor’s Guide to Mantegna’s Groundbreaking Camera degli Sposi In Mantua Italy”

Hi, There is a cloud in the oculus that contains a long, cylindrical object – any thoughts? Thank you!

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Last Updated on April 14, 2023 by Leslie Livingston

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Mantova: a due anni dal terremoto riapre la Camera degli Sposi del Mantegna

Pubblicato in Lombardia , Mantova , Slide   Tag: Arte

La splendida Camera degli Sposi , nel Castello di San Giorgio a Mantova , riapre dal 19 luglio al 5 ottobre dopo due anni di chiusura a seguito del terremoto del 2012.

La Camera Picta a Mantova

Completamente affrescata da Andrea Mantegna tra il 1465 e il 1474 su commissione di Ludovico Gonzaga a celebrazione dell’elezione a cardinale di Francesco Gonzaga, la Camera degli Sposi, detta anche “Camera Picta” (“camera dipinta”) è un piccolo gioiello custodito nel torrione nord-est del Castello di San Giorgio , parte integrante del percorso di visita del Museo di Palazzo Ducale , in piazza Sordello a Mantova.

GUARDA TUTTI I VIRTUAL TOUR DI MANTOVA

Rimasta chiusa per più di due anni a causa dei danni riportati a seguito del devastante terremoto del maggio 2012 che colpì Emilia Romagna e Lombardia , dal 19 luglio visitatori e turisti di tutto il mondo potranno finalmente tornare ad ammirare questo capolavoro di pittura, ma solo fino al 5 ottobre, quando la visita alla Camera degli Sposi verrà nuovamente interdetta al pubblico per procedere con ulteriori restauri che si protrarranno fino a metà dicembre , data in cui la riapertura sarà definitiva .

Valentina Sanesi

Info: Riapertura temporanea della Camera degli Sposi Museo di Palazzo Ducale, Piazza Sordello 40 – Mantova Orari d’apertura: martedì-domenica 8.15 – 19.15 (ultimo ingresso ore 18.20) Biglietto per l’intero Museo: intero 6,50 ridotto 3,25 Prenotazione obbligatoria per la visita alla Camera degli Sposi Tel: 0412411897

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Nella Camera Picta di Andrea Mantegna

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  • Camera degli Sposi
Con la visita guidata capirai che fu la prima meraviglia di casa Gonzaga che di lì a poco assieme a tante altre meraviglie avrebbero accresciuto le ricchezze del Palazzo Ducale. Un antico dispaccio la definiva “la più bella camera del mondo”. E indubbiamente la Camera Picta . Questo il nome con cui viene indicata nei documenti ufficiali, rappresentava allora come oggi un capolavoro universale . La stanza venne adattata rialzando il soffitto per contenere gli affreschi che il Mantegna eseguì tra il 1465 e il 1474 su commissione di Ludovico II e la moglie Barbara di Brandeburgo. 

Le fanciulle curiose al balcone 

Il più bel ritratto di famiglia del quattrocento, l’incontro tra padre e figlio .

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Palazzo Ducale di Mantova: una visita virtuale sul canale Youtube del MiBACT

Il Palazzo Ducale di Mantova aderisce alla campagna La cultura non si ferma e diventa virtualmente visitabile da casa. Basta collegarsi al canale Youtube del MiBACT per entrare in una delle regge più grandi d’Europa e perdersi nei suoi 35.000 metri quadrati di meraviglie architettoniche, tra giardini, cortili, lunghi corridoi, stanze e saloni affrescati.

Con i suoi arazzi fiamminghi, quadri di Rubens, il curioso Appartamento dei nani e giardini pensili, Palazzo Ducale racconta la ricchezza e i fasti vissuti dalla città all’epoca dei Gonzaga. I Duchi hanno voluto rendere immortale lo sfarzo della loro corte attraverso il pennello di abili pittori: così la Camera degli Sposi , capolavoro assoluto di Andrea Mantegna, “la più bella camara del mondo” , come veniva definita dai contemporanei, rimane ancor oggi una delle perle della città, con quei putti curiosi affacciati dal soffitto; o la Sala del Labirinto , dove si trova il motto “Forse che sì, forse che no” , che ispirò a D’Annunzio il titolo del suo romanzo.

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Grazie al video sul MiBACT potete oggi ammirare Palazzo Ducale in tutta la sua magnificenza, in attesa di poterla andare a visitare di persona. 

Sul numero 278 (marzo 2020) di Itinerari e Luoghi, trovate maggiori informazioni, curiosità e un itinerario dedicato alla città di Mantova. Qui potete scaricare la rivista gratuitamente. Qui trovate invece tutti i nostri consigli di viaggio. 

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Nuovo anno, nuove rotte, val di fassa: l’inverno delle meraviglie, un weekend tra colline e spumante valdobbiadene docg, tra casoni di laguna e buon pesce, camminando, al via il festival di borgo valbelluna, dolomiti paganella, quattro giorni di gusto alpino, sapori dell’alto adige, a marzo torna speckaperitivo, un weekend tra colline e spumante valdobbiadene docg, tra casoni di..., bike e trekking, arabba porta d’accesso alle dolomiti, al museo di besano si celebra antonio stoppani, brescia e dintorni, i tesori che non t’aspetti.

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Camera degli Sposi

La Camera Picta (Camera degli Sposi), meravigliosa stanza del piano nobile del torrione nord est del castello di San Giorgio, è opera di Andrea Mantegna . Il Mantegna l'ha realizzata nell'arco di nove anni, dal 1465 (data incisa sulla parete) al 1475 (data incisa sulla lapide celebrativa all'ingresso della sala), e riadatta lo spazio angusto della stanza cubica con volte su lunette in un susseguirsi di realtà e finzione conferendo all'ambiente un'atmosfera en plein air (dando quindi un'idea di trovarsi in un finto loggiato). Lo spazio di ogni parete della camera è stato diviso dall'artista in tre aperture che trasmettono allo spettatore, attraverso ampi archi, paesaggi bucolici e tende mosse dal vento una forte antitesi con il ridotto ambiente architettonico.

Gli affreschi sono stati realizzati sia a secco (parete nord; questa tecnica permette una cura minuziosa dei particolari) sia a fresco(parete sud; l'affresco obbliga il pittore ad optare per un gusto più sintetico). Due sono le scene dipinte raffiguranti componenti della famiglia Gonzaga, la "Scena dell'Incontro" e la "Scena della Corte". Con esse Mantegna rende omaggio ai mecenati che tante committenze gli hanno procurato. Nella stanza, non si può stare più di 5-10 minuti perché (usando la tecnica della pittura a secco) l'umidità e l'aria espirata, rischiano di staccare gli affreschi dai muri.

virtual tour camera degli sposi

Orario Apertura

Da mar. a dom. 8.15-19.15.

Intero: € 15,00 Ridotto: € 2,00

Per la visita a Camera degli sposi e Castello di San Giorgio, la prenotazione è obbligatoria

  • Visite Guidate

Camera degli Sposi

Castello di San Giorgio

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Renaissance Masterpiece: The Bridal Chamber at Mantua’s Ducal Palace

Camera degli Sposi

A masterpiece of Italian Renaissance art, the Bridal Chamber – Camera degli Sposi – inside Mantua’s Ducal Palace, has finally reopened permanently to the public this week, after two severe earthquakes and several aftershocks in 2012 damaged part of the structure and forced its closure in order to carry out some renovation and anti-seismic work.

The Bridal Chamber, the leading attraction of the Ducal Palace, was frescoed by Andrea Mantegna between 1465 and 1474 and is especially famous for the use of trompe l'oeil details and its di sotto in sù ceiling, a technique used in late Renaissance, Baroque and Rococo art.

Some of the frescoes depict the family and court of Ludovico Gonzaga, who commissioned the work and was the ruler of Mantua from 1444 to 1478, while other frescoes are said to refer to the election of Ludovico's son Francesco Gonzaga as Cardinal. They are all meant to celebrate the Gonzaga dynasty. 

However, the fresco you are most likely familiar with is on the ceiling and features an oculus, opening into a blue sky with cherubs peering down into the room .

The Gonzaga family lived in the palace from 1328 to 1707, when the dynasty died out. The palace includes some 500 rooms, with significant architectural and artistic elements, so don’t limit your visit to the Bridal Chamber, but rather set aside some time to wander the rooms, including the Apartment of Isabella d’Este and the Apartment of the Tapestries, the courtyards and gardens and the Palatine Church of Santa Barbara.  

Also, make sure you plan a day in Mantua to give yourself enough time to visit this beautiful Renaissance city – here’s our Day Tripper guide .  

You can buy your entrance ticket to Palazzo Ducale online here . And remember, entrance is free on the first Sunday of the month (advance reservations not accepted on free museum days).

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Evento organizzato da Meeters

Cosa faremo

Scopri uno scrigno di Tesori d'arte a Mantova con il nostro tour guidato , un'esperienza unica per conoscere la città e trascorrere alcune ore immersi nell'arte e nell'amicizia.

Mantova è una città da scoprire, sia per la sua bellezza naturale circondata dalle acque, sia per il suo ricco patrimonio artistico e storico. Partiremo dal grande parcheggio vicino alla Rocca di Sparafucile, famosa nell'opera di G. Verdi "Rigoletto". Attraversando il Ponte di S. Giorgio, ammireremo la spettacolare vista sull'acqua del Castello di S. Giorgio e del vastissimo complesso di Palazzo Ducale, con le sue logge, appartamenti, cortili e giardini.

La visita al Palazzo inizierà dal Castello , attraverso una piazza interna nascosta che ci farà sentire di entrare in un'altra dimensione. Esploreremo la vastissima reggia dei Gonzaga, una Corte che rappresenta una vera e propria Città-Stato, raffinata e circondata da portici, piazze, Basilica privata, cortili e giardini. Ci immergeremo nell'arte con la celebre Camera degli Sposi, affrescata da A. Mantegna nel Castello di S. Giorgio. Le pareti riccamente decorate e lo spettacolare Oculo nella volta ti lasceranno senza parole. Attraversando la Corte Nuova e le Sale dedicate a Troia e ai riferimenti mitologici, arriveremo alla lunga Galleria della Mostra, per poi visitare i nobili Appartamenti ducali.

Caratteristiche del percorso

></center></p><h2>Dettagli attività</h2><p>Dove ci troveremo.</p><p>Informazioni aggiuntive</p><p>Politica di cancellazione e Assicurazione</p><h2>.css-1yzkded{--skeleton-start-color:var(--chakra-colors-gray-100);--skeleton-end-color:var(--chakra-colors-gray-400);background:var(--skeleton-start-color);border-color:var(--skeleton-end-color);opacity:0.7;border-radius:var(--chakra-radii-sm);-webkit-animation:0.8s linear infinite alternate animation-14pkoxc;animation:0.8s linear infinite alternate animation-14pkoxc;box-shadow:var(--chakra-shadows-none);-webkit-background-clip:padding-box;background-clip:padding-box;cursor:default;color:var(--chakra-colors-transparent);pointer-events:none;-webkit-user-select:none;-moz-user-select:none;-ms-user-select:none;user-select:none;width:100%;max-width:200px;height:100%;position:absolute;}.chakra-ui-dark .css-1yzkded:not([data-theme]),[data-theme=dark] .css-1yzkded:not([data-theme]),.css-1yzkded[data-theme=dark]{--skeleton-start-color:var(--chakra-colors-gray-800);--skeleton-end-color:var(--chakra-colors-gray-600);}.css-1yzkded::before,.css-1yzkded::after,.css-1yzkded *{visibility:hidden;}@-webkit-keyframes animation-14pkoxc{from{border-color:var(--skeleton-start-color);background:var(--skeleton-start-color);}to{border-color:var(--skeleton-end-color);background:var(--skeleton-end-color);}}@keyframes animation-14pkoxc{from{border-color:var(--skeleton-start-color);background:var(--skeleton-start-color);}to{border-color:var(--skeleton-end-color);background:var(--skeleton-end-color);}} .css-q7lffx{opacity:0;} Altro vicino a Provincia di Mantova</h2><h2>Virtual Tour Arte e Musei - Ghelfi Fotografia a 360 gradi</h2><p>Menu principale:</p><ul><li>Vini Cantine Enoteche</li><li>Info Virtual Tour</li><li>Virtual Realty Tours</li><li>VR Il Futuro</li><li>Elaborazioni Grafiche</li><li>Tunisie Hotels</li><li>Gipapan Arte</li><li>Gigapan Food</li><li>Gigapan Varie HD</li><li>Gigapan Hotel</li><li>Gigapan Panorama</li><li>Virtual Tour Arte</li><li>Virtual Tour Hotels</li><li>Virtual Tour Vari</li><li>Virtual Tour EXPO</li><li>1 Alta Definizione</li><li>1 Bassa Definizione</li><li>Oculus Gear Vr</li><li>Area Riservata</li></ul><h2>Virtual Tour Arte e Musei</h2><p><center><a href=

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  1. Fedez mostra la camera degli ospiti ma… 😅

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  1. Palazzo Ducale

    Palazzo Ducale - Camera degli Sposi demo | Virtual tour generated by Panotour. INFO: krpano 1.18.3 (build 2015-03-05) INFO: HTML5/Desktop - Chrome 112.0. INFO: Panotour Pro V2.3.2 64bits.

  2. Camera Picta

    Prenotazioni. Visita la pagina con le informazioni e i costi dei biglietti. Visitabile tutto l'anno. Alla decorazione della Camera degli Sposi, in origine Camera Picta, Andrea Mantegna si prodiga dal 1465 al 1474.

  3. Sito Ufficiale: Palazzo Ducale Mantova

    Camera Picta Visita la Camera degli Sposi Capolavoro del Rinascimento. Informazioni. Prenotazione. ... Elenco degli uffici utili al pubblico; Servizi educativi; Download; Area stampa; Complesso Museale di Palazzo Ducale. Piazza Sordello, 40 - 46100 Mantova tel. +39 0376 352100 [email protected]

  4. Il castello

    Salita la scala elicoidale detta "dei Cavalli", si giunge nei pressi della Camera degli Sposi, lo straordinario ambiente affrescato da Andrea Mantegna tra il 1465 e il 1474, universalmente considerata uno dei massimi capolavori della storia dell'arte di tutti i tempi, espressione chiara e compiuta dei principi del Rinascimento.

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    La cosiddetta Camera degli Sposi nel Palazzo Ducale di Mantova, chiamata un tempo anche Camera picta (camera dipinta), è forse l'opera più famosa dell'artista rinascimentale Andrea Mantegna (1431-1506), pittore della corte mantovana dal 1460.

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  7. La Camera degli Sposi. Il capolavoro di Andrea Mantegna a Mantova

    La Camera degli Sposi di Mantova, nota anche come "Camera Picta", è uno degli ambienti più famosi di tutto il Rinascimento: affrescata tra il 1465 e il 1474 da Andrea Mantegna per il marchese Ludovico Gonzaga, è un capolavoro che celebra l'illustre committente ma si pone anche come una delle realizzazioni più radicalmente ...

  8. Virtual tour

    Ducale. Palazzo Ducale. Capolavoro dell'arte gotica, è il luogo-simbolo della città. Museo. Correr. Museo Correr. Il Palazzo Reale, le sale neoclassiche e Antonio Canova, la storia di Venezia e la Pinacoteca.

  9. Visitor's Guide to Mantegna's Groundbreaking Camera degli Sposi In

    golden walls resembling brocade in the Camera degli Sposi. The most important thing in the sprawling palace is Mantegna's masterpiece — the Camera degli Sposi. "Camera" means room and "Sposi" means newlyweds. However, it's unclear what connection the room has to wedded bliss.

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    Riapertura temporanea della Camera degli Sposi Museo di Palazzo Ducale, Piazza Sordello 40 - Mantova Orari d'apertura: martedì-domenica 8.15 - 19.15 (ultimo ingresso ore 18.20) Biglietto per l'intero Museo: intero 6,50 ridotto 3,25 Prenotazione obbligatoria per la visita alla Camera degli Sposi Tel: 0412411897

  11. Camera degli Sposi

    La Camera degli Sposi, chiamata nelle cronache antiche Camera picta ("camera dipinta"), è una stanza collocata nel torrione nord-est del Castello di San Giorgio di Mantova. È celebre per il ciclo di affreschi che ricopre le sue pareti, capolavoro di Andrea Mantegna, realizzato tra il 1465 e il 1474.

  12. Pictorial and Virtual simulation of Andrea Mantegna's fresco The

    The fundamental goal of this installation is to create the reenactment of "La Camera Degli Sposi," "Camera Picta," or known as well as "Wedding Chamber" through a simulated rendition of Augmented Reality/ Virtual Reality (mixed reality), to study the illusionistic space used by Andrea Mantegna in the real fresco located in Mantua, Italy.

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    Camera degli sposi del Mantegna - Palazzo Ducale Mantova - Virtual Tour. Museo di Besano - Patrimonio Unesco Besanosaurus - Virtual Tour. Missoni l'Arte il Colore - Museo Maga Gallarate (Varese) - Virtual Tour. Chiesa di San Gaudenzio a Baceno - Virtual Tour. Mantova - il fascino della notte - Virtual Tour.

  21. Tickets

    Tickets. Daily ticket € 15.00 (full) € 2.00 (reduced) for visiting the museum sections Castello di San Giorgio (Saint George Castle) with Camera degli Sposi (the Bridal Chamber), Corte Vecchia (Old Court), Museo Archeologico Nazionale (National Archeological Museum) .

  22. Viaggi virtuali

    "Gran virtual tour" è un viaggio digitale lungo tutta la Penisola: esplora online da casa la bellezza del patrimonio culturale italiano attraverso i tour virtuali di teatri, archivi e biblioteche, musei e parchi archeologici statali alla scoperta di platee, foyer e palcoscenici, del prezioso patrimonio cartaceo e delle collezioni ricche di opere...

  23. Biglietti e abbonamenti

    BIGLIETTI E ABBONAMENTI. Biglietto Palazzo Ducale CON Camera degli sposi e Museo Archeologico Nazionale. Intero € 15. Ridotto € 2 giovani 18 - 25 anni. Biglietto Palazzo Ducale SENZA Camera degli Sposi, Museo Archeologico Nazionale. Intero € 9. Ridotto € 2 giovani 18 - 25 anni.